Miriam ha 5 anni e ha iniziato il Kumon 6 mesi fa.
Mi piace poter parlare della sua esperienza perchè mostra perfettamente quali effetti incredibilmente positivi abbia il Kumon su un bambino non ancora scolarizzato che lo svolge costantemente.
Miriam ha iniziato imparando a scrivere i numeri perchè già li sapeva leggere e riconoscere, per cui all’inizio si è trattato di rafforzare il tratto scritto.
Dopo due mesi ha iniziato a svolgere le somme: prima con +1 e poi gradualmente fino a +3. È stato emozionante osservare i suoi progressi, considerando che stava facendo tutto da sola, nel perfetto stile self-learner proposto dal Kumon. Nessuno ha spiegato a Miriam come fare le somme: ha guardato gli esempi, ha provato, ha sbagliato e ha imparato.
Sebbene così piccola, Miriam è molto motivata e determinata e questo, insieme a un grande supporto ricevuto dai suoi genitori che l’hanno iscritta insieme al fratello di 8 anni, la sta portando a svolgere somme con addendi sempre più grandi, fino a +10, senza usare le dita né aggiungendo una unità alla volta.
Miriam e suo fratello Pietro svolgono il Kumon a livelli differenti e con contenuti diversi, che prevedono anche tempi diversi di completamento. Nel Kumon infatti ci sono set che richiedono di essere completati in 6-8 minuti, set che richiedono 8-10 minuti e set che possono richiederne anche 20. Dipende. E in ogni caso il tempo è solo un indicatore utile all’istruttore per comprendere quanta confidenza abbia acquisito l’allievo con la materia. In ogni caso, sebbene Miriam abbia 5 anni e Pietro 8, entrambi sono molto competitivi: si guardano con la coda dell’occhio e si spingono vicendevolmente a migliorare sempre più.
Il Kumon non è una gara e non vuole sviluppare ansia da prestazione, anzi, ma una sana competizione, oltre che proficua, è anche divertente. Perché poi in questo caso non è solo Miriam che sbircia Pietro. Ma anche Pietro sbircia la sorellina “temendo il sorpasso”! Il Kumon genera questo: la possibilità che un bimbo delle elementari svolga calcoli molto più complessi di un adolescente… e lo faccia pure con estrema semplicità!
“A distanza di circa 6 mesi dall’applicazione quotidiana del metodo Kumon – raccontano i genitori di Miriam e Pietro – possiamo dire che, ormai, è diventato una “routine”: come fare colazione, pranzo e cena; anzi, a volte, sono proprio i bambini che ci chiedono di svolgere l’attività prevista per quel giorno. Dal punto di vista didattico abbiamo notato più concentrazione e un notevole progresso nelle abilità di calcolo, riscontrabile sia dal punto di vista scolastico (in questo caso per Miriam con stupore da parte delle maestre) che nelle azioni di vita quotidiana (calcolo spesa, distanze, tempo, giorni ecc.)”.
“Miriam, dopo una lenta fase iniziale, sta galoppando e ha innescato una sana competizione con il fratello in termini di tempi di esecuzione del compito. Al riguardo le maestre ci dicono che a volte la bambina, come attività libera, anziché fare disegni fa somme e che sono tutte giuste (con stupore e ammirazione da parte loro e anche dei compagni). Infine– concludono i genitori -, nel girare diverse scuole per l’iscrizione al primo anno di elementari (anche private) nei colloqui con i dirigenti quando riferiamo che la bambina è una studentessa Kumon mostrano molto interesse”.
Della sua esperienza con il Kumon Miriam riferisce che è contenta perché si sente più grande in quanto fa le stesse cose del fratello.